giovedì 28 maggio 2009

recensione su ROCKIT

"Il nome è un elemento troppo spesso trascurato. Non dovrebbe essere così. Un nome è un biglietto da visita. È ciò che rappresenta un progetto, l'idea stessa di un progetto. E a fronte di miliardi di gruppi col nome che finisce con la "a" e che svelano ambizioni verdeniane che sono il trionfo della banalità, fa piacere scoprire che qualcuno cerca vie altre. Come questa band. La Guerra Delle Formiche. Che oltre al nome – non memorabile ma quantomeno originale – porta un carico di aspettative notevoli. Mogwai e Godspeed You! Black Emperor, tra i nomi che hanno ispirato questo gruppo. Post rock, quindi. Deviato da vocalità prettamente italiane e da soluzioni sonore che in qualche caso si rivolgono più al metal che all'indie.

Ma il risultato è acerbo, a tratti mediocre, sicuramente approssimativo. La sensazione generale che si ricava dall'ascolto è uno sconfortato vorrei ma non posso. Perché lasciare a casa le emozioni e portare in dote il formalismo significa accontentarsi. Ed è un peccato. Potrebbero dare molto di più, allora, se solo asciugassero i loro brani da certi pomposi riff chitarristici, da certe magniloquenze strumentali, da certe linee vocali che ci ricordano perché il rock italiano è – era? – anni luce indietro rispetto alla concorrenza internazionale.
Partire dalla semplicità del brevissimo intro, paradossalmente l'episodio più riuscito di tutta la raccolta, è quasi un obbligo.

Manfredi Lamartina(21-05-2007)"

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