E' quasi un disco 'in cooperativa', l'esordio di Silvia Leoni: la cantautrice di Sutri (provincia di Viterbo) ci mette infatti parole, voce e chitarra, mentre a darle una mano in fase di arrangiamento è arrivata la band de La Guerra Delle Formiche, mentre al disco partecipano anche il gruppo di avanguardia Morning Opera e Coqueliot (alias Eleonora Stassi) offre la sua opera agli archi.
L'impressione finale è che tutto sia durato veramente troppo poco: i sei brani (in realtà cinque, cui si aggiunge una breve chiusura) lasciano intravedere un'artista di 'anima e corpo', capace di dare vita ad atmosfere suggestive, intime e a tratti eteree, ma nel contempo, quando se ne presenta l'occasione, di ricorrere anche ad acide sferzate elettriche.
Passando agevolmente tra italiano, inglese e francese, Silvia Leoni (con un cantato delicato, tinto di una dolcezza a tratti malinconica) dà vita a narrazioni tutte incentrate sulla propria vita interiore, senza dimenticare la 'canonica' tematica amorosa, ma non facendone per forza il fulcro della propria scrittura.
Il risultato è un disco che si potrebbe definire quasi algido per l'essenzialità dei suoni, ma le cui emozioni trasmettono un tiepido e soffuso calore.
Peccato che tutto finisca non appena ci si è fatti ingolosire: un nuovo, e più ampio, episodio si fa volentieri desiderare.
Il disco edito dall'etichetta copyleft Sub Terra, è disponibile per il download gratuito presso il sito della stessa.
MARCELLO BERLICH
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L'impressione finale è che tutto sia durato veramente troppo poco: i sei brani (in realtà cinque, cui si aggiunge una breve chiusura) lasciano intravedere un'artista di 'anima e corpo', capace di dare vita ad atmosfere suggestive, intime e a tratti eteree, ma nel contempo, quando se ne presenta l'occasione, di ricorrere anche ad acide sferzate elettriche.
Passando agevolmente tra italiano, inglese e francese, Silvia Leoni (con un cantato delicato, tinto di una dolcezza a tratti malinconica) dà vita a narrazioni tutte incentrate sulla propria vita interiore, senza dimenticare la 'canonica' tematica amorosa, ma non facendone per forza il fulcro della propria scrittura.
Il risultato è un disco che si potrebbe definire quasi algido per l'essenzialità dei suoni, ma le cui emozioni trasmettono un tiepido e soffuso calore.
Peccato che tutto finisca non appena ci si è fatti ingolosire: un nuovo, e più ampio, episodio si fa volentieri desiderare.
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