giovedì 3 giugno 2010

Il Funerale della Ninfea



Il Funerale della Ninfea di Silvia Leoni, musicato da La Guerra delle Formiche e Morning Opera (SubTerra #003 - 2010)

EP uscito il 28 Maggio 2010 in 100 copie cd-r e in distribuzione digitale per la netlabel SubTerra, secondo la licenza Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia






Ho conosciuto Silvia un paio d'anni fa perché era la speaker di Radio della Riserva Indiana, webradio che aveva trasmesso materiale di SubTerra tra cui brani dal primo EP de La Guerra delle Formiche. Il nostro primo vero incontro avvenne però solo alcuni mesi più tardi nella vicina Sutri, suo paese natale. Il nucleo di RRI era ed è tuttora composto da Silvia e da il suo compagno Marco, attivo già da tempo con un progetto di sperimentazioni sonore chiamato Morning Opera. La vicinanza geografica ci sorprese perché non era grazie a questa che ci eravamo conosciuti, bensì grazie alla loro ricerca in rete di contenuti liberi provenienti dall'underground italiano (quello vero, non quello più che emerso che ci viene presentato in operazioni come Il Paese è Reale). RRI stava trasmettendo musica da tutta Italia ed il fatto che ci trovassimo a pochi chilometri di distanza, senza mai esserci conosciuti prima, ci sorprese non poco. La prima riflessione che sorse spontanea fu sulla mancanza di spazi e punti d'incontro della nostra provincia, tanto da raggiungere il paradosso di entrare in contatto attraverso internet pur essendo praticamente vicini di casa. E' storia questa che credo riguardi in generale la provincia italiana e non da meno molte realtà urbane. L'isolamento a cui siamo stati costretti era la prima cosa che ci accomunava e che era conseguenza dell'adozione consapevole di un particolare humus culturale ed etico, che condividevamo altrettanto e che era filtrato nelle nostre coscienze assetate attraverso quei pochi canali a nostra disposizione. Gli stessi alias con cui ci siamo presentati richiamano tutti la consapevolezza di essere minoranza in una sorta di resistenza partigiana: La Guerra delle Formiche, SubTerra, Radio della Riserva Indiana.
Il problema di questa guerra che ci ha costretto in riserve sotterranee è: contro chi? Nessuno di noi vede tuttora un nemico che sia concreto, ma permane la reale sensazione di precarietà e la percezione del tentativo di eliminazione delle nostre coscienze spirituali (dato che non c'è più bisogno dell'eliminazione fisica) da parte di un potere gigantesco ed inafferrabile. Di conseguenza si instaurò fin da subito una forma di empatia che portò all'affratellamento tra SubTerra e RRI.

Successivamente scoprii alcune semplici parole ed accordi che Silvia teneva nascosti chissà da quanto nel famigerato cassetto. La proposta di musicarli con gli strumenti delle Formiche fu del tutto naturale, grazie a quel sentimento di empatia citato sopra. Iniziarono così alcuni mesi di registrazione nel casale di campagna di SubTerra, un vero e proprio percorso di condivisione umana a cui si unirono le chitarre di Morning Opera-Marco e gli archi di Coquelicot-Eleonora, giovanissima ed eccezionale musicista incontrata proprio grazie a questo disco e che ho la fortuna adesso di avere come compagna.

Il Funerale della Ninfea esprime una parte del mondo interiore attraversato da Silvia così come faceva l'EP La Guerra delle Formiche, di cui sono autore. E' una manifestazione che già di per sé mostra un modo d'essere all'esistenza minoritario e resistente all'omologazione. L'innocenza ed ingenuità con cui questo avviene non piacerà a molti, ma per noi è sicuro indice di sincerità e candore.
Abbiamo deciso di sostenere la carica emozionale di questa pura espressione in ogni singola nota aggiunta dai nostri strumenti ed in ogni disegno che ne costituisce l'artwork. In essi c'è tutta la nostra empatia ed il nostro particolare modo d'essere. Nell'ampiezza delle sfuriate elettriche come quelle di Penombra, La Guerra delle Formiche esprime tutto il coraggio e la rabbia necessarie a non lasciarsi andare all'isolamento. In questo pezzo in particolare pensavo alle chitarre di Everything I Say di Vic Chesnutt. E' per questo che Il Funerale della Ninfea può essere considerato a tutti gli effetti un disco de La Guerra delle Formiche e non una semplice collaborazione. Assieme alle Formiche c'è Coquelicot come assieme a Silvia c'è Morning Opera. E' per questo inoltre che crediamo di aver realizzato qualcosa di perlomeno interessante dal punto di vista artistico, pur con i nostri mezzi limitati e pur non ricercando nessuna particolare innovazione. Ritengo che un'opera possa giudicarsi valida a seconda delle risposte che dà alle domande che le si pongono. Se la domanda è la necessità di riconoscere un'identità ben definita, io credo che ne Il Funerale della Ninfea questa sussista, pur nella riproposizione di moduli ben conosciuti e nel suo frugale candore. Ma questi sono parametri ben diversi da quelli adottati dal tradizionale mondo indie, così malato d'ansia di novità da ascoltare band che ancora nemmeno esistono. Potremmo tentare di essere i nuovi Shit & Shine se volessimo, ma non è questo che dovete chiedere a Il Funerale della Ninfea.

myspace.com/silvialeoni

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2 commenti:

Prisma ha detto...

Questo scritto mi ha emozionato moltissimo. Perché vi ho ritrovato parti di me, del mio stesso vissuto. Con sfumature diverse, ma anche la mia collaborazione con Radio Pazza è nata virtualmente e solo in un secondo tempo anche noi ci siamo accorti di un'incredibile vicinanza geografica.

L'isolamento, l'empatia, la necessità di ritrovarci e unirci per condividere le stesse passioni, gli stessi valori, è stata più forte di quel nemico indefinibile chiamato impropriamente 'sistema', e ci ha fatti gravitare gli uni verso gli altri, nel tentativo di convogliare progetti simili...
Non è facile portarli avanti, motivazioni economiche, familiari e di tempo ci impediscono di coltivare il tutto come vorremmo. Ma quando poi ritrovo gli stessi sentimenti, stimoli e passione in altri... sono felice e mi viene ancora più voglia di continuare, anche se spesso mi sento sola, nel combattere contro certi mulini a vento di donchisciottesca memoria...

Sono sempre più contenta di essere 'inciampata' virtualmente in questo agguerrito gruppo di talenti viterbesi. Nel mio piccolo, se vorrete, continuerò a sostenervi. Per passione. Perché credo che l'unione, nonostante tutto, faccia ancora la forza.

Con stima e passione musicale.
Prisma.

Myrornas Krig ha detto...

Noi troviamo la nostra forza sulla capacità ci connetterci, unirci e fare rete. Non è facile trovare un riscontro come quello che ci stai dando. Abbiamo perso l'abitudine di fermarci ad ascoltare con attenzione, magari senza pretendere di conoscere tutto, poche cose forse ma con attenzione. Per poi dare una risposta, un'opinione, un giudizio sincero, uno scambio che abbia valore e riporti ad un'umanità concreta nell'era evanescente dei contatti effimeri moltiplicati all'infinito.

Grazie ancora allora Prisma :)