lunedì 25 ottobre 2010

L'anaffettività più spietata

Io vedo solo che quelli che cercano freneticamente l'affermazione e il successo, mirando a diventare grossi ad ogni prezzo per supplire alle proprie fragilità nascoste (come se ammetterle serenamente e con dignità fosse un atto vergognoso), sono delle teste di cazzo immani, e della specie più pericolosa. Ti accusano di autocommiserazione e con un diabolico lavoro di violenza psichica riescono quasi a convincertene, facendo sì che tu ti autodistrugga in maniera subdola e indotta. Non esitano a sfruttarti e a sacrificarti sull'altare del proprio egoismo, succhiando linfa vitale dal tuo animo. Aggirano le tue difese proprio dove sei più debole, proprio dove vuoi essere più debole, proprio mentre ami. Sono quelli pronti ad abbandonarti per salire sul carro del primo vincitore, perché incapaci o non abbastanza coraggiosi per creare qualcosa dal basso, intrecciando le piccole mani con le mani piccole di chi li ha amati. Sono soggetti che celebrano l'individualismo, la volubilità e l'anaffettività più spietata perché riescono a vedere nell'altro solo un mezzo. Da qui nasce il sentimento di essere costantemente in guerra: una guerra delle formiche, ben conscia della propria piccola e preziosa integrità da difendere strenuamente.

1 commento:

Sara ha detto...

La soluzione è difficile, ma si può cominciare vivendosi in maniera indipendente e , sembrerà banale a dirsi, ma per farlo c'è bisogno di amarsi più di quanto crediamo di fare. Perché in realtà non lo stiamo facendo. I poveri piccoli arrivisti rimangano dove sono, avranno il tempo di farsi pena quando saranno soli.