LA GUERRA DELLE FORMICHE "La guerra delle formiche"
(2006 )
Progetto indie rock che nasce dalla mente creativa del giovane viterbese Carlo Sanetti, musicista e compositore che si appoggia a collaborazioni su più livelli, senza un organico fisso, "La guerra delle formiche" piacevolmente colpisce nel segno con un EP omonimo in 8 tracce prodotto della netlabel Subterra. Prendete le energiche linee di chitarra tanto care al prog italiano degli anni '70, vedi Marlene Kuntz e CSI, aggiungeteci le lunghe code strumentali di quel post-rock alla Mogwai che ha fatto storia e quel pizzico di elettronica che da' il colore giusto al tutto. Ouverture dalle delicate scenografie ad enfatizzare la scelta vocale che a tratti si sdoppia per "Il principio del cerchio", e che si trascina appresso riff di chitarre e batteria che cambiano identità passando dal prog al post rock, per poi rotolarsi nelle forme sinuose di "Crisalide", una linea di piano e un dialogo tanto pulito quanto raffinato di voci che giocano, recitano, si rincorrono per poi cadere in una coda delirante ai limiti dell'improvvisazione. "Notturna" esplode in un post/punk distorto dalle mutanti dinamiche, che giocano sui pieni e i vuoti in maniera stupenda, ma sono perle come "L'enverse et l'endroit" da cui rimanere rapiti, in cui troverete delicatezza di stile e struttura. Soluzioni artistiche aperte alla sperimentazione più eclettica, un inizio eccellente che sicuramente farà parlare di loro. Un unico consiglio: quello di scrollarsi di dosso le troppe influenze per lasciare spazio a una personalità che sicuramente non manca. (Sara Bracco)
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(2006 )
Progetto indie rock che nasce dalla mente creativa del giovane viterbese Carlo Sanetti, musicista e compositore che si appoggia a collaborazioni su più livelli, senza un organico fisso, "La guerra delle formiche" piacevolmente colpisce nel segno con un EP omonimo in 8 tracce prodotto della netlabel Subterra. Prendete le energiche linee di chitarra tanto care al prog italiano degli anni '70, vedi Marlene Kuntz e CSI, aggiungeteci le lunghe code strumentali di quel post-rock alla Mogwai che ha fatto storia e quel pizzico di elettronica che da' il colore giusto al tutto. Ouverture dalle delicate scenografie ad enfatizzare la scelta vocale che a tratti si sdoppia per "Il principio del cerchio", e che si trascina appresso riff di chitarre e batteria che cambiano identità passando dal prog al post rock, per poi rotolarsi nelle forme sinuose di "Crisalide", una linea di piano e un dialogo tanto pulito quanto raffinato di voci che giocano, recitano, si rincorrono per poi cadere in una coda delirante ai limiti dell'improvvisazione. "Notturna" esplode in un post/punk distorto dalle mutanti dinamiche, che giocano sui pieni e i vuoti in maniera stupenda, ma sono perle come "L'enverse et l'endroit" da cui rimanere rapiti, in cui troverete delicatezza di stile e struttura. Soluzioni artistiche aperte alla sperimentazione più eclettica, un inizio eccellente che sicuramente farà parlare di loro. Un unico consiglio: quello di scrollarsi di dosso le troppe influenze per lasciare spazio a una personalità che sicuramente non manca. (Sara Bracco)
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