domenica 28 maggio 2006

Crisalide

Chi sei
lieve luce che
ora
splendi in me
come se
io
dovessi crescere

e respiro aria
che mi soffoca
c'è posto per me?

Intorno
brulicano
insetti
impazziti
che ciechi
si divorano
muniscimi
di ali
crisalide

Boschi cimini, primavera 2003. Di nuovo la metafora della trasformazione e del passaggio attraverso il dolore. C'è una piena presa di coscienza dell'assurdità di fondo dell'ambiente in cui siamo costretti a saltare; e poi, un'adolescenziale ed assolutista percezione di sé come di un qualcosa d' estremamente diverso, qualcosa che vuole avere ali per volare più in alto. Il rischio altrimenti è quello di divenire ciechi, di divorare o essere divorati nel fango, senza alcun senso. Adolescenziale?

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